Le Corsaire

Balletto in tre atti e cinque scene

Musica Adolphe Adam

Libretto Jules-Henry Vernoy de Saint-Georges e Joseph Mazilier

Coreografie Joseph Mazilier

Prima rappresentazione: Théatre Imperial de l’Opéra di Paris, 23 gennaio 1856

La storia sorprendente de «LE CORSAIRE»

Il fascino del balletto romantico è eterno. Nella memoria collettiva si associa con il fascino lunare ed irresistibile della ballerina avvolta nelle trasparenti gonne che sembrano nuvole, dalle braccia fluttuanti protratte verso l’infinito, dallo sguardo misterioso che attira e respinge nello stesso tempo. I capolavori romantici La Sylphide e soprattutto Giselle sono ancor’oggi tra i più rappresentati balletti del mondo.

Ma non solo le donne fantasmi e gli uomini che le inseguono disperatamente sono i protagonisti del balletto romantico. In questo periodo storico godono degli uguali diritti i personaggi provenienti dai paesi esotici, dalle passioni indomabili e dagli stili di vita decisamente diversi dai “normali”. Così Esmeralda, Catarina ovvero La figlia del bandito, Paquita. E così Le Corsaire, il balletto nato nel 1856 quando il balletto romantico francese si era già avviato al declino e quest’arte era destinata a rifiorire nella fredda Russia.

Il balletto è basato sul poema di Lord Byron che racconta la tragica storia del corsaro spericolato e sofferente aveva già servito il teatro musicale: con il balletto di Albert (Francois Decombé) su musica di Nicholas Bochsa nel 1837 e l’opera di Giuseppe Verdi nel 1845.

Alla nascita del balletto finora rimasto nel repertorio, benché modificato e arricchito, contribuì l’imperatrice di Francia, la bella Eugènie de Montijo, moglie di Napoleone III. Le Corsaire andò in scena il 23 gennaio 1856 all’Acadèmie Royale de Musique ovvero l’Opéra di Parigi. Per questa creazione furono chiamati i più famosi artisti dell’epoca: lo sceneggiatore Jules-Henri Vernoy de Saint-Georges, già uno degli autori di Giselle, Joseph Mazilier, il primo interprete del ruolo di James ne La Sylphide e il coreografo di Paquita, il compositore Adolphe Adam. La parte della protagonista femminile andò alla famosa ballerina italiana Carolina Rosati che allora dominava l’Opéra e si considerava una Fanny Elssler della sua generazione per la bellezza, la tecnica brillante delle punte, il temperamento forte e un mimo impeccabile. E’ sempre importante ricordare che la parte del protagonista maschile, Conrad, che nelle produzioni moderne viene assegnata a dei primi ballerini dal fascino e il virtuosismo indiscutibili, nell’originale fu interpretata ad un mimo italiano, Domenico Segarelli: una cosa tipica a quell’epoca in cui all’artista di sesso maschile veniva concesso soltanto servire da supporto per la diva.

Il successo de Le Corsaire fu memorabile. Non soltanto l’affascinante partitura di Adam, la coreografia di Mazilier e la bravura della Rosati nel ruolo di Medora colpirono i cuori degli spettatori, ma soprattutto la scena del naufragio del terzo atto creata attraverso effetti teatrali pionieristici per l’epoca e addirittura immortalata da Gustave Dorè.

Nonostante il folgorante successo (soltanto nell’anno della prima Le Corsaire fu rappresentato quaranta tre volte) il balletto sarebbe caduto in dimenticanza com’era successo con tutti i capolavori romantici se non fosse stato per merito di un personaggio eccezionale come Marius Petipa a cui la maggior parte dei balletti del repertorio devono la sopravvivenza.

La vita sorprendente aspettava Le Corsaire in Russia, sulle scene dei teatri imperiali.

“L’ultimo uomo a cui si perdonava d’essere ballerino” Jules Perrot trasferitosi in Russia allestì il balletto nel 1858 con Marius Petipa nel ruolo di Conrad. Fu allora che nel balletto fu inserita da Petipa la celebre pagina Pas d’esclave sulla musica del Granduca Oldenburg (proveniente dal balletto La Rosa, la Violetta e la Farfalla), un pas d’action in cui mercante Isaac Lanquedem mostra la bellissima schiava Gulnare ai presenti al mercato. Il pezzo fu omaggio al talento della ballerina Lyubov Radina e in seguito quasi tutte le aggiunte al vecchio balletto verranno legate ai nomi delle più grandi ballerine del momento.

Petipa tornò a Le Corsaire nel 1863 commissionando i nuovi pezzi di musica a Cesare Pugni tra i quali Forbane, una danza focosa per il corpo di ballo al ritmo di mazurca. Per la moglie Maria Surovchshikova, famosa per la sua bellezza, creò La danza del piccolo corsaro. Nacque allora anche il famoso Pas des Odalisques del secondo atto.

Nel 1867 Le Corsaire tornò alla scena parigine per celebrare l’Esposizione Universale. Il padre della versione originale del balletto Mazilier realizzò il nuovo allestimento e aggiunse un Grand Ballabile sulla musica di Léo Delibes. All’epoca si chiamava Pas de Fleurs e puntava di mettere in risalto le grazie e la straordinaria tecnica della famosa ballerina tedesca Adele Grantzow. Soltanto un anno più tardi Petipa allestì di nuovo Le Corsaire a San Pietroburgo conservando la musica del ballabile aggiunta da Mazilier, ma cambiando in parte la coreografia e facendo mutare il nome in Le Jardin Animè. Sotto questo nome il ballabile giunse ai nostri giorni.

Nel 1885 per la ballerina Evghenija Sokolova Petipa rifece Le Jardin Animè e sostituì alcuni pezzi di Delibes con quei di Léon Minkus, il compositore di ruolo dei teatri imperiali.

Il celebre coreografo francese naturalizzato in Russia tornò ancora una volta a Le Corsaire nel 1899, alla fine della sua gloriosa carriera. Allora nei ruoli delle protagoniste femminili Medora e Gulnare danzarono le leggendarie Pierina Legnani e Olga Preobrazhenskaja. A Riccardo Drigo fu commissionato un Grand Pas de Deux per far brillare l’eccezionale talento della Legnani, “autrice” di trentadue fouetté.

Sul Pas de Deux misero le mani Agrippina Vaganova e Vakhtang Chabukiani ed è in questa forma che questo celebre pezzo giunse a noi senza parlare di Rudolf Nureyev che lò interpretò nel 1960 in coppia con Margot Fonteyn nel 1960.

La storia straordinaria de Le Corsaire nel Novecento comprende le revisioni di Agrippina Vaganova per il Kirov Ballet nel 1931, di Pyotr Gusev per il Teatro Maly (Piccolo) di Leningrado (quest’ultimo eliminò quasi completamente la musica originale di Adam per Le Corsaire sostituendola con molti pezzi del balletto dello stesso autore La Jolie Fille du Gand). In quella versione basata sul libretto rivisitato dallo stesso Gusev in sodalizio con il famoso storico e critico del balletto Yurij Slonimskij apparse il personaggio dello schiavo Alì. Sulla revisione di Gusev si basa la celebre produzione del Kirov Ballet del 1989 distribuita anche oggi in video: la trionfante femminilità di Altynaj Asylmuratova (Medora), il candido splendore di Elena Pankova (Gulnare), il nobile aspetto e lo spirito eroico di Evghenij Neff (Conrad), un inaspettato senso d’umorismo alleato con un’ impeccabile tecnica classica di Konstantin Zaklinskij (Lanquedem) e la bellezza atletica di Faruk Ruzimatov (Alì) rendono le loro interpretazioni veramente indimenticabili.

Nel lavoro per la revisione de Le Corsare si cimentarono anche Konstantin Sergheev del Kirov Ballet e Jurij Grigorovich del Bolshoj.

Le Corsaire oggi è un “pasticcio”, frutto di talento e di lavoro dei molti personaggi che fecero la storia del balletto francese e russo, un meraviglioso esempio di un prodotto teatrale antico modificato nel corso della sua storia fino a diventare quasi irriconoscibile, ma sempre in grado di emozionare il pubblico.

IRINA SOROKINA